Luca Coscioni: "la Casa Laica ha uno spazio verde"
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Il presidente dei Radicali Italiani sogna un'Italia laica che liberi e rilanci la ricerca
• da L'Opinione del 30 luglio 2004
Luca Coscioni, 37 anni, presidente dei Radicali Italiani, è in prima linea da anni per frenare il declino del paese. Da quando, nel 1995, scelse giovanissimo di dedicarsi alla politica. Un impegno che è poi divenuto, con la sua malattia, una missione: disincagliare la ricerca scientifica e dare il via ad una fondamentale battaglia di libertà per la clonazione terapeutica. Oggi confida a L'opinione il suo pensiero sulla Casa Laica. Alla cui posa della prima pietra vuole dare un contributo concreto.
Lei svolge una attività politica intensa, malgrado la malattia. Che impatto ha avuto la malattia nel suo rapporto con la politica? L'impatto della sclerosi laterale amiotrofica sulla attività politica ha riguardato due momenti particolari della mia vita. Quando mi è stata diagnosticata la malattia, politicamente ero impegnato come consigliere comunale di minoranza eletto in una lista civica al Comuni di Orvieto. In quel momento ho ritenuto, prendere coscienza pienamente di quello che il mio corpo stava subendo e ho deciso di dimettermi dalla carica di consigliere. La consapevolezza di essere stato colpito da una malattia neurodegenerativa incurabile per la quale solo l’inarrestabile percorso della ricerca scientifica può permettere la conoscenza della possibile cura, mi ha condotto pienamente dentro la politica candidandomi alle prime elezioni on line del 2000al comitato nazionale di radicali. Ed oggi, la mia condizione di uomo malato, imprigionato in un corpo immobile, privato della parola, motiva fortemente quella di uomo politico che vede e sente milioni di malati inermi costretti a subire quotidianamente la violenza psicologica di vedersi sottratta la speranza nella ricerca scientifica di una possibile terapia derivante dallo studio sulle cellule staminali embrionali, proibita nel nostro Paese dalla legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita.
Quanto considera importante la partecipazione dei cittadini alla politica? Cos’è che li ha fatti allontanare nell’ultimo periodo? E’ molto importante la partecipazione dei cittadini alla politica. Questi ultimi, a parer mio, si sono disaffezionati perché stanchi degli atteggiamenti consumati della politica italiana. Chissà forse proprio internet potrebbe divenire lo strumento per sostenere il rilancio del rapporto tra cittadini e politica, della cultura politica.. E i radicali, lo ricordo sono forti sostenitori dell'utilizzo di Internet e i primi ad aver indetto elezioni on line dei membri del Comitato nazionale dei Radicali.
Può farmi una considerazione sul mondo laico?A suo avviso in Italia c'è spazio per una coalizione tra forze liberali e riformiste per dare vita ad una Casa Laica, né di destra né di sinistra? Mi permetto semplicemente di dire che un primissimo passo che dovrebbero compiere i laici è dare una vera dimostrazione del proprio autentico spirito laico assumendo un comportamento diretto alla battaglia laica in corso in questo momento nel nostro Paese: quella contro la legge sulla fecondazione assistita e la relativa raccolta firme per abrogarla. Se davvero gli autentici laici unissero forze e sforzi comuni, lo spazio per la costituzione di una Casa Laica sarebbe verde e davvero ampio.
A suo giudizio, quanto sarebbe importante la presenza di una coalizione laica in parlamento anche al fine di opporsi alle leggi come quella sulla fecondazione assistita e sulla clonazione terapeutica? La competenza dei parlamentari nel legiferare è quella di rispettare il principio della laicità dello Stato di diritto, che è garanzia di quel pluralismo etico che va difeso con assoluta determinazione perché, al contrario degli Stati dell’Ancien règime, il diritto e la legge non sono più dati agli uomini dall’alto di una potenza religiosa, ma adottati dai parlamentari, rappresentanti democraticamente eletti dai cittadini. E’ lecito che ciascun parlamentare consideri universalmente validi i propri valori di appartenenza ad una fede religiosa o a qualsiasi altro credo, ma le istituzioni devono essere neutrali rispetto ai valori di tutti gli individui che le compongono, pena gravi rischi di derive.
Pensa che la Chiesa in Italia abbia ancora un'influenza politica anomala per uno stato laico? Dico semplicemente che l'attuale Parlamento italiano, oltre ad aver invitato il Papa, tra i banchi dello stesso, ha accolto nell'esercizio del legiferare, in materia di coscienza, di libertà individuali, di ricerca scientifica, la volontà ecclesiale.
A proposito della libertà di cura, lei ha detto che dieci milioni di italiani sono a rischio, con le leggi attuali. Ci può chiarire questo punto? Dieci milioni di malati potrebbero forse essere salvati, secondo il Rapporto Dulbecco, con l'uso delle cellule staminali embrionali. La legge in vigore in Italia la n. 40/2004 sulla fecondazione medicalmente assistita vieta tale tipo di ricerca, condannando fino a 20 anni di reclusione chi compie tali studi. Si parla di malattie come il Parkinson, l'Alzheimer, la sclerosi laterale amiotrofica, il diabete etc.
Quali dovrebbero essere, a suo avviso, le priorità di una forza laica sulla ricerca scientifica? Si tratterebbe di un atto di civiltà e di responsabilità , come la storia della ricerca scientifica ci insegna, non escludere in modo aprioristico, un percorso di ricerca, senza che questo, possa avere in prospettiva conseguenze negative per il progresso scientifico, e per le sue applicazioni in campo biomedico. La clonazione terapeutica apre frontiere molto promettenti, che è necessario, e indispensabile, esplorare per verificare quale sia la fonte migliore di approvvigionamento di cellule staminali per il trattamento di diverse patologie. Limitare la ricerca alle sole cellule staminali adulte è un errore strategico gravissimo, che potrebbe avere conseguenze disastrose, qualora questa fonte non si rivelasse la più adatta. Oggi la liberta e la democrazia, la liberta della ricerca scientifica sono in pericolo, a causa di integralismi religiosi.
Esistono dei modelli di stato in cui le cose funzionano meglio? A chi pensa come riferimento? L'Inghilterra.
Se pensa al futuro politico di questo paese, lei è ottimista o pessimista? Ne ottimista,né pessimista.
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