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Bonino e Pannella chiedono al Presidente Prodi di sospendere i negoziati con la Siria se non vi saranno atti concreti volti al rispetto dei diritti umani
Ue/Siria - Bonino e Pannella chiedono al Presidente Prodi di sospendere i negoziati con la Siria se non vi saranno atti concreti volti al rispetto dei diritti umani, a cominciare dall'immediata liberazione di Aktham Naisse

Bruxelles, 4 agosto 2004

Con una lettera indirizzata al Presidente della Commissione europea, Romano Prodi, i leader radicali e membri del Parlamento europeo Emma Bonino e Marco Pannella hanno sollecitato "un intervento urgente, diretto e risoluto nei confronti del Governo siriano in relazione alla detenzione e al processo nei confronti dell'avvocato Aktham Naisse".

Aktham Naisse, noto per le sue lotte a favore del rispetto dei diritti umani in Siria, è stato arrestato per la prima volta nel 1982 e nel 1991 è stato condannato a nove anni di carcere. Dal 13 aprile 2004 Aktham Naisse è detenuto in stato d'isolamento per aver presentato una petizione firmata da 7.000 intellettuali siriani in cui si chiede l'abolizione dello stato di emergenza dichiarato l'8 marzo 1962 in concomitanza con l'ascesa al potere del partito Ba'ath. Il 26 luglio a Damasco, è apparso davanti alla Corte Suprema per la Sicurezza dello Stato con le accuse di "opposizione agli obiettivi della rivoluzione", "diffusione di false informazioni che puntano ad indebolire lo Stato" e "affiliazione con organizzazioni internazionali" e rischia fino a 15 anni di lavori forzati. C'è da sottolineare che: la Corte non ha concesso ai rappresentanti di Olanda, Regno Unito e della delegazione della Commissione europea in Siria di assistere al processo; è sottoposta al controllo dell'Ufficio della Sicurezza Nazionale del Partito Ba'ath; la giuria è composta da tre giudici tra cui un militare; le decisioni non possono essere appellate; ad Aktham Naisse non è permesso di incontrare i propri avvocati.

Emma Bonino e Marco Pannella danno atto alla Commissione dell'impegno per il sostegno dei diritti politici e umani in Siria nei negoziati per l'accordo di associazione. Accordo che non potrà e non dovrebbe escludere, perché non negoziabile, la cosiddetta "clausola democratica" (...) che condiziona gli aiuti dell'Unione all'effettivo rispetto dei diritti umani fondamentali. Ma sottolineano "come non sia accettabile che l'Unione negozi un accordo nel momento in cui si conferma e si aggrava una violazione grave, persistente e sistematica dei diritti umani".
Per questi motivi Bonino e Pannella chiedono al Presidente Prodi "di preannunciare con la massima urgenza alle autorità di Damasco una sospensione dei negoziati se non si verificheranno atti adeguati (...) fra i quali vi è l'immediata liberazione di Aktham Naisse, il quale è convocato davanti alla Corte Suprema per il 16 agosto prossimo. In quella sede egli potrebbe nuovamente essere condannato per le sue lotte volte a perseguire e prefigurare proprio quella clausola, mentre troppo spesso l'Unione ha essa per prima tollerato e tollera la violazione, in molti paesi dittatoriali, degli accordi stessi e della "clausola democratica"."



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