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Cossiga: Welby ucciso, denuncio il medico E Pannella: ti querelo

• da Corriere della Sera del 9 gennaio 2007, pag. 10

di L. Sal.

Hanno litigato su tutto. Negli anni in cui l'uno picconava dal Quirinale l'al­tro era tra i più accesi sostenitori dell'impeachment. Ma il grande freddo era calato già nel 1977 quando a lungo duellarono sulla morte di Giorgiana Masi, la giovane uccisa durante una manifestazione per l'anniversa­rio del referendum. Adesso a dividere Fran­cesco Cossiga e Marco Pannella è Piergiorgio Welby, la fine di quest'uomo malato di distrofia, vissuto per nove anni attaccato a un respiratore, e morto la notte del 20 di­cembre. L'ex presidente della Repubblica annuncia che presenterà denuncia per «omicidio di consen­ziente» contro Mario Ric­cio, l'anestesista che ha se­guito Welby quella notte. Cossiga non crede in una condanna ma dice di voler arrivare a un «chiarimento del trattamento dell'euta­nasia nel nostro ordina­mento, non essendo a que­sto fine sufficiente, anche se politicamente significa­tiva, l'inattività della pro­cura di Roma». La controdenuncia di Pannella parla di «calunnia aggravata» perché secondo i Radica­li, staccando il respiratore, l'anestesista non avrebbe commesso alcun omicidio ma si sarebbe limitato a interrompere un trattamento sanitario che il paziente non voleva. «Cossiga imputa a Riccio — spiega Pannella — un reato che egli non ha affatto compiuto. Se invece le sue ac­cuse corrispondessero al vero, come è no­to, sarei complice con altri compagni del Partito radicale e dell'Associazione Luca Coscioni».

 



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