Nuovo siluro di Pannella a Daniele Capezzone. Questa volta in diretta ai microfoni di Radio Radicale, durante la consueta conversazione delÂla domenica sera tra l'euroÂdeputato e il direttore della radio Massimo Bordin. OgÂgetto del contendere la rasseÂgna stampa che il presidente della commissione Attività produttive della Camera conÂduce la domenica mattina. «E' manifestatamente autoÂpromozionale sul piano politiÂco», l'ha bollata Pannella suggerendo, ora che Capezzone non è più segretario del partito, di far spazio a qualcun altro. Per esempio Marco Cappato, dell'AssociazioÂne Luca Coscioni le cui quotazioni sono in ascesa nel cuore del leader radicale.
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«Ovviamente -ha tenuto a precisare - non lo diciamo al direttore, che com'è noto ha la massima liberÂtà ». Però subito dopo si è inÂcartato, e alla fine il messaggio al direttore era più che chiaro: la nuova linea politica è questa, meglio che ti adegui. Piccata, infatti, la risposta di Bordin, che ha definito l'intruÂsione «assai sgradevole». La querelle si è spinta poi al «priÂmato di ascolti della domenica mattina», e c'è stato anche un battibecco su quando effettivaÂmente Capezzone  abbia iniziato a fare la rassegna (Pannella: «No, no, no... quando non era segretario faceva delle coÂse la sera»; Bordin: «No, faceÂva anche la rassegna stampa la domenica»; Pannella: «BeÂne, andremo a vedere»; BorÂdin: «Non c'è dubbio, andremo a vedere»). E sono volate espressioni un po' pesanti («Caro Pannella io non paura di niente e di nessuno figuriaÂmoci del mobbing. Tu a me al massimo mi puoi licenziare, ma fare mobbing no, eh? AlloÂra, senti, facciamo una cosa, che la programmazione della domenica mattina la decide il partito»), tanto che alla fine Bordin si è fatto scappare un «Altro che Caserta!», e si è teÂmuto il peggio.
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«Ho troppo rispetto per Marco per commentare una sua sortita così deludente», tira corto Capezzone, che da qualche mese definisce l'attegÂgiamento di Pannella nei suoi confronti «un vero e proprio mobbing». E manda a dire all'eurodeputato «ciò che già gli disse al congresso di Padova: caro Marco, ti dò una brutta notizia, io non me ne vado. E puoi accusarmi di qualunque cosa ma io non mi presterò a polemiche». E se Bordin assiÂcura che è presto per parlare di dimissioni, ribadisce che «una tale presa di posizione necessita di una risposta adeguata». «Certo - spiega -, aveÂvo presente il fatto che camÂbiato il segretario occorreva dare spazio al nuovo. E infatti Rita Bernardini ha un suo spazio il venerdì mattina. Anche l'Associazione Coscioni ha grande copertura, e per quanto mi riguarda Capezzone non faceva rassegna stampa in quanto segretario del partito, ma in quanto collaboratore di lungo corso della radio. Se poi si stabilisce che le rassegne le decide il partito, ne prenderò atto». Poi s'infervora: «Ma davvero si vuole cambiare la tradizione della radio? DecideÂre che i dirigenti politici debbaÂno fare la rassegna sarebbe clamoroso. Per quel che mi riguarda Capezzone domenica farà la sua rassegna, a domeniÂca almeno ci arriviamo, e speÂro che lui apprezzi visto che politicamente non siamo stati mai molto vicini. Delle richieÂste di Pannella terrò conto nelÂla misura in cui lui insiste. E mi regolerò di conseguenza».