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A Cappato o a Capezzo', questa radio a chi la do?

• da Il Riformista del 16 gennaio 2007, pag. 3

di Tommaso Labate

Epilogo (almeno per adesso). Ci di­ce Massimo Bordin che «domenica prossima la rassegna stampa della matti­na la condurrà Daniele Capezzone. Se la condurrà qualcun altro, vuoi dire che nel frattempo sarà cambiato anche il diret­tore della radio», cioè lui.

 

Ci aggiunge Marco Cappato che no, «non condurrò io la rassegna stampa di domenica prossima, Bordin a questo proposito è stato chiaro e comunque su questo non ho altro da aggiungere».

 

Ci puntualizza Daniele Capezzone che «ringrazio di cuore Bordin per es­sersi comportato in maniera ammirevo­le e ineccepibile mentre riguardo a Mar­co (Pannella, ndr), ho troppo rispetto per lui per polemizzare sulle cose davve­ro deludenti che ha detto».

 

E infine ci sintetizza con la sua soli­ta efficacia Marco Pannella che «se avete intenzione di inzuppare il pane in questa stronzata, è meglio che prende­te il pane e la stronzata e le portate nel­la stanza del vostro direttore».

 

Prologo. Casone (leggasi caso gran­de) o casino (leggasi caso piccolo) che sia, resta il fatto che nella real casa radical-pannelliana un altro caso è scoppiato.

 

Un caso che forse è archiviabile alla vo­ce "appendice” dell'ormai interminabile Giacinto Pannella detto Marco versus Daniele Capezzone, forse no.

 

Stavolta, il pomo della discordia è la conduzione domenicale della rassegna stampa di Radio radicale, da più di un lustro affidata a Capezzone, che Pannella avreb­be in mente (il condizionale è d'obbligo anche per mettersi al riparo da stronzate) di affi­dare ad altra voce. Per la pre­cisione, quella di Marco Cappato, europarlamentare radi­cale e numero uno operativo dell'associazione che porta il nome di Luca Coscioni. Ma il direttore Bordin, che apprende il "suggerimento" (l'obbli­go, stavolta, è per le virgolette) pannelliano durante la consueta chiacchierata di domenica sera, non ci sta. E, sempre in diretta, bolla come «molto sgradevole» la presa di posizione del leader storico dei radicali. Come da tradizione radicale, l'inizio del battibecco è soft. Ma il diesel delle polemiche interne ai radicali (veda­si il gran litigio precongressuale) è di ul­tima generazione. E a carburare ci mette ben poco. Pannella e Bordin stanno fa­cendo il punto sul post-Caserta e quando la discussione approda al tavolo dei volenterosi (animato da Capezzone, insieme al trittico Messa-Tabacci-Rossi), il vecchio lea­der la mette così. «Da quan­do c'è la tradizione che il se­gretario del partito parla la domenica   mattina...».   E Bordin, che forse sente puzza di brucia­to lo interrompe: «Per la verità c'era la rassegna stampa di Daniele Capezzone che poi è diventato segretario del parti­to e ha continuato a farla la domeni­ca...». E Pannella: «No, lui faceva delle cose la sera quando non era segretario del partito...». E Bordin: «No, no. Lui faceva la rassegna stampa del mattino». Pannella incassa e passa oltre. E do­po aver giudicato la rassegna capezzoniana «egregia» ma «autopromozionale sul piano politico, per carità», lancia la sua «osservazione»: «Io so - dice Giacin­to detto Marco - che per esempio parlan­do in direzione il segretario dell'associa­zione Coscioni ha detto "vorrei essere provato anch'io"». E Bordin, esterrefat­to: «Per la rassegna stampa?». E Pannella: «Non lo diciamo al direttore, che com'è noto ha la massima libertà...».

 

«Tutto questo è sgradevole», risponde Bordin al nuovo contrattacco di Pannella. E quando quest'ultimo evoca i Radicali, gli «interessi superiori», gli «interes­si» e soprattutto i «superiori», Bordin re­plica: «Se cercavo i superiori avrei fatto il militare». Segue assestamento del colpo: «Io non ho paura di niente e di nessuno - prosegue il direttore - figuriamoci del mobbing... tu a me al massimo mi puoi licenziare ma fare mobbing no eh.. .allo­ra, senti facciamo una cosa che la pro­grammazione della domenica mattina la decide il partito...». E Pannella imper­turbabile, «eh no, io non sono mica il tuo superiore questa è una decisione che de­vi prendere tu in altro contesto e non qui in diretta...». Quindi, ultimo colpo di ping-pong, Bordin: «E in un altro conte­sto ti dirò che la rassegna stampa di do­menica non vedo il motivo per cambiar­la». E comunque, «...mi riserverò di pren­dere una decisione». Fin qui domenica.

 

Di nuovo epilogo (almeno per ades­so). Ieri, invece, oltre a confermare che domenica prossima la rassegna la con­durrà Capezzone (altrimenti «...vuol dire che nel frattempo sarà cambiato anche il direttore della radio») Bordin aggiunge: «Credo che non cambierà nulla. D'al­tronde, se venisse imposta un'altra con­duzione, sarebbe la prima volta nella storia di questa radio. E poi: se si sceglie la rassegna stampa in base alle scelte politiche, che rassegna stampa è?». Questo, poco prima che Cappato aggiungesse, che Capezzone puntualizzasse e che Pannella facesse la sintesi tra zuppe, pane e stronzate in questo nuovo casone o casino radicale.  


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