Epilogo (almeno per adesso). Ci diÂce Massimo Bordin che «domenica prossima la rassegna stampa della mattiÂna la condurrà Daniele Capezzone. Se la condurrà qualcun altro, vuoi dire che nel frattempo sarà cambiato anche il diretÂtore della radio», cioè lui.
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Ci aggiunge Marco Cappato che no, «non condurrò io la rassegna stampa di domenica prossima, Bordin a questo proposito è stato chiaro e comunque su questo non ho altro da aggiungere».
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Ci puntualizza Daniele Capezzone che «ringrazio di cuore Bordin per esÂsersi comportato in maniera ammirevoÂle e ineccepibile mentre riguardo a MarÂco (Pannella, ndr), ho troppo rispetto per lui per polemizzare sulle cose davveÂro deludenti che ha detto».
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E infine ci sintetizza con la sua soliÂta efficacia Marco Pannella che «se avete intenzione di inzuppare il pane in questa stronzata, è meglio che prendeÂte il pane e la stronzata e le portate nelÂla stanza del vostro direttore».
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Prologo. Casone (leggasi caso granÂde) o casino (leggasi caso piccolo) che sia, resta il fatto che nella real casa radical-pannelliana un altro caso è scoppiato.
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Un caso che forse è archiviabile alla voÂce "appendice” dell'ormai interminabile Giacinto Pannella detto Marco versus Daniele Capezzone, forse no.
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Stavolta, il pomo della discordia è la conduzione domenicale della rassegna stampa di Radio radicale, da più di un lustro affidata a Capezzone, che Pannella avrebÂbe in mente (il condizionale è d'obbligo anche per mettersi al riparo da stronzate) di affiÂdare ad altra voce. Per la preÂcisione, quella di Marco Cappato, europarlamentare radiÂcale e numero uno operativo dell'associazione che porta il nome di Luca Coscioni. Ma il direttore Bordin, che apprende il "suggerimento" (l'obbliÂgo, stavolta, è per le virgolette) pannelliano durante la consueta chiacchierata di domenica sera, non ci sta. E, sempre in diretta, bolla come «molto sgradevole» la presa di posizione del leader storico dei radicali. Come da tradizione radicale, l'inizio del battibecco è soft. Ma il diesel delle polemiche interne ai radicali (vedaÂsi il gran litigio precongressuale) è di ulÂtima generazione. E a carburare ci mette ben poco. Pannella e Bordin stanno faÂcendo il punto sul post-Caserta e quando la discussione approda al tavolo dei volenterosi (animato da Capezzone, insieme al trittico Messa-Tabacci-Rossi), il vecchio leaÂder la mette così. «Da quanÂdo c'è la tradizione che il seÂgretario del partito parla la domenica  mattina...».  E Bordin, che forse sente puzza di bruciaÂto lo interrompe: «Per la verità c'era la rassegna stampa di Daniele Capezzone che poi è diventato segretario del partiÂto e ha continuato a farla la domeniÂca...». E Pannella: «No, lui faceva delle cose la sera quando non era segretario del partito...». E Bordin: «No, no. Lui faceva la rassegna stampa del mattino». Pannella incassa e passa oltre. E doÂpo aver giudicato la rassegna capezzoniana «egregia» ma «autopromozionale sul piano politico, per carità », lancia la sua «osservazione»: «Io so - dice GiacinÂto detto Marco - che per esempio parlanÂdo in direzione il segretario dell'associaÂzione Coscioni ha detto "vorrei essere provato anch'io"». E Bordin, esterrefatÂto: «Per la rassegna stampa?». E Pannella: «Non lo diciamo al direttore, che com'è noto ha la massima libertà ...».
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«Tutto questo è sgradevole», risponde Bordin al nuovo contrattacco di Pannella. E quando quest'ultimo evoca i Radicali, gli «interessi superiori», gli «interesÂsi» e soprattutto i «superiori», Bordin reÂplica: «Se cercavo i superiori avrei fatto il militare». Segue assestamento del colpo: «Io non ho paura di niente e di nessuno - prosegue il direttore - figuriamoci del mobbing... tu a me al massimo mi puoi licenziare ma fare mobbing no eh.. .alloÂra, senti facciamo una cosa che la proÂgrammazione della domenica mattina la decide il partito...». E Pannella imperÂturbabile, «eh no, io non sono mica il tuo superiore questa è una decisione che deÂvi prendere tu in altro contesto e non qui in diretta...». Quindi, ultimo colpo di ping-pong, Bordin: «E in un altro conteÂsto ti dirò che la rassegna stampa di doÂmenica non vedo il motivo per cambiarÂla». E comunque, «...mi riserverò di prenÂdere una decisione». Fin qui domenica.
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Di nuovo epilogo (almeno per adesÂso). Ieri, invece, oltre a confermare che domenica prossima la rassegna la conÂdurrà Capezzone (altrimenti «...vuol dire che nel frattempo sarà cambiato anche il direttore della radio») Bordin aggiunge: «Credo che non cambierà nulla. D'alÂtronde, se venisse imposta un'altra conÂduzione, sarebbe la prima volta nella storia di questa radio. E poi: se si sceglie la rassegna stampa in base alle scelte politiche, che rassegna stampa è?». Questo, poco prima che Cappato aggiungesse, che Capezzone puntualizzasse e che Pannella facesse la sintesi tra zuppe, pane e stronzate in questo nuovo casone o casino radicale. Â