«La legge sulla liberalizzazione dell'aborto in Portogallo si farà a dispetto della mancanza di quorum. Speriamo che sia il passaggio determinante per la depe-nalizzazione dell'aborto». Esulta il radicale Marco Cappato per il risultato incassato dai referendari portoghesi a cui lui e Marco Pannella avevano fatto giungere adesione. E avverte: «E ora non si pensi qui in Italia di lanciare un attacco alla legge 194».
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A nulla sono servite le pressioni della Chiesa portoghese.
«Già . Eppure, da quanto sento la Chiesa si era prima schierata a favore dell'astensioÂne. Poi quando ha capito che il goverÂno avrebbe fatto lo stesso una legge ha invitato a parteciÂpare votando no. Da noi sulla feconÂdazione hanno incassato l'astensioÂne di chi è disaffeÂzionato e parlano di assurdi 75% di consensi. Il VaticaÂno ha imparato a organizzarsi come lobby di minoranza».
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Passerà la liberalizzazione?
«In Portogallo i socialisti hanno i numeri per farcela».
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L'astensione è stata ignorata. E' giusto?
«Certo. In Svizzera non c'è quorum, i refeÂrendum avvengono sulle cose più disparaÂte e la gente vota. Dovrebbe essere così ovunque».
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Da noi, anche nella maggioranza, c'è chi pensa a riaprire la discussione sulla 194.
«Chi ha voluto la commissione d'indagiÂne su quella legge si è reso conto ben preÂsto che gli è esplosa nelle mani».
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Ovvero?
«E' venuto fuori che la non applicazione avviene contro i diritti delle donne. In BasiÂlicata la quasi totalità dei medici sono obiettori di coscienza. Ora spuntano anÂche i farmacisti obiettori o quelli che vendoÂno la pillola del giorno dopo a 30-35 euro. Visto che a ricorrere all'aborto ormai sono soprattutto immigrate e giovanissime bisoÂgnerebbe rendere gratuita la Ru486 e i conÂtraccettivi».
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Le pressioni vaticane non hanno bloccaÂto i Dico. Siete soddisfatti?
«E' un piccolo passo riformista. Va bene anche questo. Ma per fare i grandi passi ci vorrebbe un coinÂvolgimento diverso».
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Ovvero?
«I sindacati porÂtano in piazza un milione di persone a ogni manifestazioÂne a favore di qualche interesse di corÂporazione. Noi a quella sulla laicità dello Stato eravaÂmo alcune migliaia. E per chiedere alle coppie proprietarie di embrioni non impiantabili di donarli all'asÂsociazione Luca Coscioni (che li invierà in Svizzera a ricercatori che rispediranno le staminali in Italia) abbiamo dovuto pubbliÂcare un annuncio».
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Un rimprovero?
«Dico solo che la sinistra deve iniziare a mobilitarsi per le battaglie sui diritti civili. Solo così riusciremo a battere la forza di coinvolgimento del Vaticano. Durante l'agonia di Welby la maggioranza dei cittaÂdini era favorevole all'eutanasia. Ma per i politici era ed è rimasto un tabù».
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