A due mesi dalla morte di Piergiorgio voglio daÂre pubblicamente comunicazione di una sua volontà . «I testi del mio libro, Lasciatemi morire, non sono più miei, Lo stesso vale per gli articoli del Calibano e tutto quello che ho scritto sul forum dei Radicali italiani. Quei testi appartengono ai RadiÂcali». Questo è quanto mi disse. Non ha lasciato scritto nulla, ma per me è un dovere sacrosanto esÂsere l'esecutrice della sua volontà , del suo testaÂmento. I primi proventi del libro, 8mila e 500 euro, li verso oggi - in occasione della prima giornata per la libertà di ricerca, a un anno dalla morte di Luca - all'associazione Luca Coscioni.
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Sia nei Radicali italiani che nell'associazione Piergiorgio aveva trovato la piena e disinteressata accettazione della sua perÂsona gravemente disabile. Si è sentito non solo accetÂtato, ma valorizzato nelle sue capacità di arguto scrittore, fustigatore e iroÂnico allo stesso tempo. EnÂtra nelle coscienze e muoÂve anche i pigri. Spero che si realizzi presto il suo desiderio che tutti quelli come lui, provati da maÂlattie terribili, trovino presto anche in questo PaeÂse una vita dignitosa, senza sobbarcarsi sofferenÂze inutili alla fine della loro vita.
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Nello stesso spirito di Piergiorgio, chiedo anÂch'io di cogliere l'occasione di questa giornata speciale per iscriversi all'associazione Luca Coscioni, chiamando lo 06-6826. Per fare cosa? Delle tante iniziative, io ne voglio ricordare una, che mi sta parÂticolarmente a cuore, perché Piergiorgio ha voluto esserne il primo firmatario pochi giorni prima di morire: la petizione al Parlamento italiano per un'indagine conoscitiva sull'eutanasia clandestina. Spero che il Parlamento non lasci cadere la nostra richiesta di un'indagine che faccia luce su dove e come vengono curate le persone con malattie deÂgenerative e terminali, spesso ricoverate in reparti di terapia intensiva, asettici e per troppo tempo, anÂche senza necessità , con minimi contatti affettivi. Si deve poter conoscere se ci siano episodi assimilabiÂli a vera e propria eutanasia o altri trattamenti al liÂmite della legalità o oltre la legalità .
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Inoltre, dovremmo saperÂne di più su come funzionano veramente le terapie del doÂlore, fino a che punto viene riÂspettata la volontà dei pazienÂti sul rifiuto o la cessazione di terapie o trattamenti sanitari divenuti futili. Questa è la riÂchiesta contenuta nella "petiÂzione Welby", con oltre 25mila firmatari di cui 170 tra gli amministratori locali. Sono felice di poter continuare ad impegnarmi per questo obietÂtivo. Il risultato potrebbe essere utilissimo al governo, per dare possibilità di vita e "fine-vita" più accettabile e dignitoÂsa anche a persone con graÂvissime disabilità fisiche ma con alte capacità intellettive. Al Parlamento, potrebbe serÂvire per verificare nella pratiÂca l'adeguatezza della legislaÂzione. Sono convinta che nesÂsuno dovrebbe aver paura della conoscenza. Â