Il 20 febbraio di un anno fa Luca Coscioni moriva di Sla, porÂtando all'attenzione dell'opinione pubblica il dramma di una malattia pressoché sconosciuta e la battaglia per una vita e una morte dignitosa. Cittadino esemplare nella pacifica ma ostinata richiesta dei propri diÂritti, è stato appassionato animatore della battaglia per il "pudore laico" che riteneva condizione necessaria della libertà della scienza e di penÂsiero, nonostante la sua malattia inÂvalidante, o forse proprio in virtù della forza che da questa gli derivaÂva, "Le parole mi nascono nel cuore e mi muoiono in bocca" diceva, ma questo non gli aveva impedito di aprire il dibattito che oppone la liÂbertà scientifica "sempre e comunÂque" a chi imputa allo Stato il doveÂre di regolarne l'applicazione. In riÂcordo di Luca Coscioni l'associazione che porta il suo nome, unita ai Radicali, la formazione che l'aveva visto militante, ha convocato la priÂma "Giornata Nazionale della libertà di ricerca". Non la commemorazioÂne della morte di un uomo, ma una cassa di risonanza per i suoi ideali.
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A Napoli, al Maschio Angioino, coÂsì come in altre città italiane, ha orÂganizzato la proiezione del dvd "Io, Luca Coscioni” di Marco Leopardi anticipata da un convegno per rilanÂciare l’”Agenda Coscioni per il legiÂslatore", un manifesto delle richieste “di rimozione di divieti irragionevoli - così si legge nel documento - come premessa per politiche di investiÂmento nella ricerca e nella formaÂzione". Hanno partecipato Andrea Furgiele, segretario dei Radicali NaÂpoli - Ernesto Rossi, Antonio PuÂgliese, vicepresidente della ProvinÂcia di Napoli, Ileana Esposito Lepre, Fabrizio Storace, Stefania Cantatore Udi Napoli, Salvatore Aloj della FeÂderico II, Roberto Defez, ricercatore del Cnr e Ciro Cuccaro presidente dell'Aisla e papà dello scomparso Franco al quale il dvd è dedicato.