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E i laici consigliano: sfruttate i biglietti del Family Day

• da Il Manifesto del 11 maggio 2007, pag. 5

di Cl Gu.

Pronti, partenza, via. Domani comincia la maratona sulle due piazze: a San Giovanni i «matrimonialisti» del Family Day (dalle 15), a piazza Navona i «libertari» di Coraggio lai­co, che festeggiano i 36 anni del referen­dum sul divorzio. E la prima sfida è proprio su: come si parte. Quelli di piazza Navona, sicuramente meno organizzati ma non per questo meno combattivi, hanno subito tira­to fuori la magagna: sul sito del Family day, molto professionale, si avvisano i parteci­panti che si potrà raggiungere Roma in tre­no usufruendo dello «sconto comitive» del 20%. Basta scaricare, spiegano le istruzioni, la «credenziale» contenuta in un allegato: nient'altro che un foglio di carta con il logo del Family Day, con su scritto che, presen­tandolo alle Ferrovie, «si può usufruire della tariffa agevolata per la Manifestazione del Family Day». E' subito insorta la deputata della Rosa nel Pugno Donatella Poretti, con un'interrogazione parlamentare in cui chiede conto - visto il piano di ristrutturazio­ne delle Ferrovie che ha causato persino un aumento del prezzo dei biglietti - del pre­sunto accordo tra l'azienda e gli organizza­tori del Family Day. Ieri, Ferrovie ha messo le mani avanti: in un comunicato spiega che lo sconto del 20% è previsto per qualsia-si comitiva di dieci persone, vadano dove vogliono. Poretti non si ritiene soddisfatta, visto che - stando alle indicazioni dispensa­te sul sito delle famiglie - basta presentarsi alle Ferrovie con la credenziale, senza esse­re «in comitiva».

 

Ma in fondo, hanno pensato quelli di Co­raggio laico, poco male. E sprovvisti come sono di soldi per organizzare pullman e spo­stamenti di massa, invitano ad appoggiarsi alla generosa organizzazione del Family day: basta andare sul sito «forumfamiglie. org», scaricare la credenziale, «infiltrarsi» tra i partecipanti dell'appuntamento di piaz­za San Giovanni, e una volta scesi a Roma, dirigersi a piazza Navona. Equo e solidale. Ma prima, a partire dalle 10, un convegno organizzato da Radio Radicale.it e Associane Luca Coscioni alla sala delle conferen­ze di piazza Montecitorio 123/A. Un ricco menu di relazioni, tutte volte a illustrare la mutazione antropologica della famiglia, av­venuta anche in Italia, da qualche tempo. Nutrita la mente, si può raggiungere piazza Navona, dove in fretta e furia gli organizza­tori sono riusciti a mettere in piedi un pro­gramma di tutto rispetto. La sfilza di adesio­ni contiene nomi di prestigio, e di tutte le estrazioni: da Ada Sacchi, direttore del Di­partimento di Oncologia sperimentale del Regina Elena, a Riccardo Schicchi, noto im­prenditore del mondo della pornografia. D'altronde, come suggerisce . anche lo «spot» girato da Ricky Tognazzi e Simona Izzo - due dei molti registi che aderiscono alla giornata di domani - l'appuntamento di piazza Navona lancia un allarme che riguar­da tutti: 33 anni fa, con l'approvazione della legge sul divorzio e nonostante l'opposizio­ne delle più potenti organizzazioni politi­che, trionfò «l'amore libero e responsabile». E oggi, «tornare indietro»? Si capisce quindi il sostegno offerto da una grandissima fetta del mondo della cultura e del mondo dello spettacolo. In quanto ai numeri che potran­no affollare piazza Navona, per ora non ci sono grandi aspettative. Ma non è sui nume­ri che bisogna basare la sfida. Semmai bru­cia di più l'assenza di alcune forze politi­che, persino nell'adesione (i Ds, per esem­pio). Tanto che «mi piacerebbe che in piaz­za ci fosse Piero Fassino», butta lì Roberto Villetti, capogruppo alla Camera della Rosa nel Pugno. Rincara la dose il Verde Angelo Bonelli, secondo cui la posizione del segre­tario dei Ds «segna un arretramento». E a poco servono, a confronto, la prevista parte­cipazione dei «fuoriusciti» dal costituente Partito Democratico Fabio Mussi e Gavino Angius. Né l'adesione del «padre» dei Ds, Achille Occhetto. «Ormai dai politici sentia­mo parlare di equidistanza tra Piazza Navo­na e Piazza San Giovanni, come se si trattas­se di Palestina e Israele», ha detto ieri la mi­nistra per le Politiche comunitarie Emma Bonino, la prima ad avere avuto l'idea di una giornata come Coraggio Laico: «La no­stra iniziativa non è 'contro' nessuno: spero dunque che sia una grande manifestazione gioiosa 'per’, perfino per il ddl sui Dico. Una festa per commemorare la vittoria lai­ca nella battaglia per il divorzio».    


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