Giovanni Nuvoli non ne vuol più sapere di andare avanti attacÂcato al respiratore. Per questo moÂtivo, una settimana dopo aver detÂto di rinunciare alle medicine ha deciso di partire con lo sciopero della fame. L'ex arbitro di basket di Alghero colpito dalla Sia (la scleÂrosi laterale amiotrofica) una deciÂna di anni fa, da ieri ha deciso di riÂnunciare ad alimentarsi. Per comunicare la sua ultima decisione ha aspettato che a casa sua, ad AlÂghero, dove è stata allestita una sorta di sala da terapia intensiva, andasse a fargli visita il sindaco Marco Tedde. E proprio quando il primo cittadino ha varcato la soÂglia della sua stanza l'ex arbitro che parla battendo gli occhi e per mezzo di un pannello in plexiglas su cui sono sistemate le lettere dell'alfabeto ha detto: «Non voglio più essere alimentato». La nuova protesta del 53enne, che ormai pesa poco più di venti chili, si aggiunge a quella iniziata il 27 giugno scorso quando aveva deciso di rifiutare cure e i mediciÂnali, ad eccezione dei sonniferi. Non è che l'ultima puntata di una lunga vicenda che ha contrappoÂsto in più occasioni Giovanni NuÂvoli e sua moglie ai medici delÂl'ospedale di Sassari dove è stato riÂcoverato sino a due mesi fa, quanÂdo ha fatto ritorno nella sua abitaÂzione di Alghero. A sostenere GioÂvanni Nuvoli nella sua battaglia anche i rappresentanti dell'assoÂciazione Luca Coscioni che recenÂtemente hanno lanciato un appelÂlo all'ordine dei notai affinchè si potesse trovare una soluzione sulÂla vicenda del testamento biologiÂco. Una richiesta che segue un fatÂto preciso: la richiesta di Nuvoli dell'intervento di due notai che certificassero la sua volontà di stacÂcare la spina dal macchinario che lo tiene in vita. Richiesta negata dai due professionisti che spiegaÂrono di non avere la certezza delle volontà dell'ex rappresentante di commercio incapace di parlare senza intecessione di chi sta attorÂno o del sintetizzatore vocale.