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Lo strazio di Nuvoli: «Basta non mangio più»

• da L'Unità del 5 luglio 2007, pag. 12

di Davide Madeddu

Giovanni Nuvoli non ne vuol più sapere di andare avanti attac­cato al respiratore. Per questo mo­tivo, una settimana dopo aver det­to di rinunciare alle medicine ha deciso di partire con lo sciopero della fame. L'ex arbitro di basket di Alghero colpito dalla Sia (la scle­rosi laterale amiotrofica) una deci­na di anni fa, da ieri ha deciso di ri­nunciare ad alimentarsi. Per comunicare la sua ultima decisione ha aspettato che a casa sua, ad Al­ghero, dove è stata allestita una sorta di sala da terapia intensiva, andasse a fargli visita il sindaco Marco Tedde. E proprio quando il primo cittadino ha varcato la so­glia della sua stanza l'ex arbitro che parla battendo gli occhi e per mezzo di un pannello in plexiglas su cui sono sistemate le lettere dell'alfabeto ha detto: «Non voglio più essere alimentato». La nuova protesta del 53enne, che ormai pesa poco più di venti chili, si aggiunge a quella iniziata il 27 giugno scorso quando aveva deciso di rifiutare cure e i medici­nali, ad eccezione dei sonniferi. Non è che l'ultima puntata di una lunga vicenda che ha contrappo­sto in più occasioni Giovanni Nu­voli e sua moglie ai medici del­l'ospedale di Sassari dove è stato ri­coverato sino a due mesi fa, quan­do ha fatto ritorno nella sua abita­zione di Alghero. A sostenere Gio­vanni Nuvoli nella sua battaglia anche i rappresentanti dell'asso­ciazione Luca Coscioni che recen­temente hanno lanciato un appel­lo all'ordine dei notai affinchè si potesse trovare una soluzione sul­la vicenda del testamento biologi­co. Una richiesta che segue un fat­to preciso: la richiesta di Nuvoli dell'intervento di due notai che certificassero la sua volontà di stac­care la spina dal macchinario che lo tiene in vita. Richiesta negata dai due professionisti che spiega­rono di non avere la certezza delle volontà dell'ex rappresentante di commercio incapace di parlare senza intecessione di chi sta attor­no o del sintetizzatore vocale.



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