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Comitato Nazionale Straordinario di Radicali Italiani: la Mozione Generale Approvata
Il Comitato Nazionale Straordinario si è tenuto a Roma, da 30 marzo al 1° aprile 2007

Roma, 1° aprile 2007

Il Comitato nazionale di Radicali italiani, riunito a Roma dal 30 marzo al 1° aprile 2007, prende atto delle relazioni della segretaria e della tesoriera e le approva.

Il comitato Nazionale di Radicali Italiani afferma come sempre più necessario e urgente che tutto il movimento si impegni, come l’evoluzione del regime italiano impone, a urgentemente delineare forme e tempi per avviare la realizzazione dell'alternativa; quell'alternativa la cui premessa necessaria è stata l'alternanza di governo realizzata con il determinante apporto della Rosa nel Pugno alle ultime elezioni politiche.

A tal fine occorre che intorno alla storia, ai metodi ed al patrimonio ideale dei radicali sia reso possibile un nuovo organizzarsi di forze sociali, politiche, culturali e soprattutto di singole persone che di questa alternativa vogliano farsi protagoniste.

In questo senso il Comitato individua l'obiettivo che almeno 200.000 fra i 15 milioni di cittadini iscritti a partiti, sindacati, organizzazioni professionali e facenti parte di associazioni del volontariato, si iscrivano al movimento radicale facendo tesoro della forma democratica e libertaria della "doppia tessera", metodo già indicato lungo i decenni da personalità e militanti di altre formazioni ed organizzazioni politiche che in questo modo intendevano meglio servire le proprie appartenenze e conferirle maggiore forza ideale.

Perché questa idea e questa forma possano avere il tempo di maturare nell'attuale situazione di mancanza di democrazia e assenza di stato di diritto, occorre, intanto e subito, raggiungere l'obiettivo dei cinquemila iscritti per il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, e dell'immediato raddoppio di quelli di Radicali Italiani come risposta alla logica fallimentare imposta dal sistema italiano al solo partito libertario, autonomo, libero che da 50 anni vive in Italia.

Il Comitato rivolge quindi il più pressante invito ad unirsi in questo impegno in particolare a quanti sembrano essere rassegnati o quasi assuefatti all'attuale degrado civile e di legalità nel nostro Paese; e segnatamente a personalità come Paolo Mieli e Stefano Rodotà che appaiono – ma non intendiamo accettarlo – assenti sui fronti elementari della stretta legalità del momento elettorale e parlamentare, nonché dell’einaudiano diritto dei cittadini all’informazione racchiuso nell’espressione "conoscere per deliberare", senza il quale non può esistere libertà concreta.

Tutto ciò premesso il Comitato di Radicali Italiani approva le indicazioni della Segretaria e della Tesoriera per la rapida formazione di un elenco di "testimoni" che si costituiscano in risposta civile a questa proposta del movimento radicale

Il Comitato Nazionale di Radicali Italiani, sui seguenti fronti di iniziativa politica, delibera:

Moratoria delle esecuzioni

Considerato che:

- sin dal 1994 e a più riprese, l’Unione europea ed il Governo italiano hanno di fatto dissipato la forte probabilità di un pronunciamento dell'Assemblea generale dell’Onu a favore di una moratoria universale delle esecuzioni capitali in vista dell’abolizione della pena di morte;

- in particolare: nel 1994, la proposta italiana fu battuta in Assemblea Generale perché mancarono i voti di alcuni Governi europei; nel 1999, come precisamente testimoniato e ribadito di recente dall'allora ambasciatore italiano al Palazzo di Vetro, Francesco Paolo Fulci, venne da Bruxelles l'ordine di ritirare la risoluzione già depositata perché non vi sarebbe stata la certezza assoluta di vittoria; nel 2003, il Governo Berlusconi dovette affrontare durissime polemiche anche in sede di Parlamento europeo e di parlamento italiano per non aver ottemperato al mandato di depositare la risoluzione all’Assemblea Generale; nel luglio 2006, la Camera dei Deputati ha ribadito con fermezza e all'unanimità il mandato al governo italiano di presentare, sin dall'inizio dell'Assemblea generale del 2006, la risoluzione pro moratoria; nell’ottobre 2006, di fronte all’inerzia del Governo, la Camera dei Deputati - in grave polemica con il governo - ha approvato all’unanimità una risoluzione che gli chiedeva di ottemperare ai precisi impegni presi davanti al Parlamento;

- a dicembre 2006, il governo ha invece scelto di limitarsi ad una iniziativa politica e non istituzionale con la sottoscrizione di una mera dichiarazione di intenti contro la pena di morte senza nessun valore formale e impegno preciso;

Ricordando:

- la sollevazione dell'opinione pubblica e di quasi tutti i governi dei paesi democratici contro la condanna e, poi, la esecuzione del dittatore Saddam Hussein;

- che il 2 Gennaio 2007, in risposta alla iniziativa nonviolenta dello sciopero della sete di Marco Pannella, il Presidente del Consiglio e il Governo si sono impegnati “ad avviare le procedure formali per la messa all'ordine del giorno dell’Assemblea generale in corso della moratoria universale sulla pena di morte”;

- che il 1° febbraio, il Parlamento europeo, con un voto pressoché unanime, ha espresso il suo “forte sostegno all'iniziativa della Camera dei deputati e del governo italiani invitando la Presidenza UE a presentare in tempi brevi la risoluzione all'Assemblea generale ONU in corso”;

- che ad oggi, 1° aprile 2007, nessuna risoluzione è stata depositata alle Nazioni Unite, né vi è notizia alcuna di un eventuale testo di risoluzione sul quale avviare la raccolta firme per la presentazione di una risoluzione nell'attuale Assemblea generale in corso.

Ritenendo ancora assolutamente possibile raggiungere l’obiettivo per il quale Marco Pannella, il 21 marzo, ha ripreso lo sciopero (per ora) della fame, se solo il Presidente del Consiglio e il Ministro degli esteri decidessero di farne una priorità, sia pure per pochi giorni

il Comitato Nazionale di Radicali Italiani fa propria la proposta lanciata da Emma Bonino di una Marcia per la moratoria delle esecuzioni che il giorno di Pasqua, partendo dal Campidoglio e passando per il Quirinale, arrivi a San Pietro; a tal fine invita il Sindaco di Roma e il Governo a patrocinare e sostenere l’iniziativa e lancia un appello ai Sindaci e a tutti i cittadini che negli anni hanno sostenuto la campagna di Nessuno tocchi Caino e del Partito Radicale Transnazionale ad aderire subito e partecipare alla manifestazione. Per il Comitato, tale invito dovrebbe essere accolto in primo luogo dai parlamentari che, con i loro precisi documenti istituzionali, avevano impegnato il Governo.

ROSA NEL PUGNO

Il Comitato di Radicali italiani ribadisce la sua convinzione che oggi ancora ben più di ieri obiettivi e ragioni che portarono all’evento/avvento della Rosa nel pugno restino validi, necessari e urgenti per il nostro Paese.

Il Comitato di Radicali italiani per questo si considera ed è più che mai vincolato al rispetto dei 31 punti di Fiuggi, agli accordi che lì sono stati presi con i compagni dello Sdi, dell'Associazione Coscioni e della Federazione giovanile socialista, ai metodi e agli organismi che in forza di quegli accordi furono costituiti, ritenendo che attraverso di essi sia rappresentata una delle parti migliori della storia laica, liberale, socialista e radicale, con la prospettiva di dare vita ad una forza radicalmente riformatrice e alternativa.

In vista delle prossime elezioni comunali e provinciali parziali, Radicali Italiani, ritenendo che non esista la possibilità della presentazione di liste della Rosa nel pugno se non a prezzo della mortificazione definitiva delle speranze di questo progetto politico, auspica tuttavia che sia possibile convenire nelle realtà locali in cui se ne manifestino le condizioni la partecipazione di candidati radicali in liste dello Sdi o di unità laica e socialista, purché tali liste assicurino caratteristiche di sufficiente forza e credibilità rispetto all'opinione pubblica e all'elettorato.

In ogni caso, Il Comitato chiede che la Rosa nel pugno riunisca - ed è richiesta rivolta ai compagni dello SDI - secondo le sue regole costitutive, la propria segreteria per studiare quali siano i casi in cui la Rosa nel Pugno possa dare il suo sostegno. Ferma restando la possibilità da parte di Radicali italiani di valutare il sostegno a liste e/o candidati che si aprano al contributo programmatico radicale.

DIRITTI, FAMIGLIE E NUOVE UNIONI

Il Comitato di Radicali italiani, di fronte alle recenti polemiche sui Dico, ed alle inaccettabili prese di posizione della Chiesta cattolica, afferma con forza il principio che le famiglie debbano fondarsi sempre più non su una definizione astratta e ideologica com'è quella di famiglia naturale, ma sul dialogo e sullo sviluppo delle qualità relazionali ed emotive, sulla parità a prescindere dal sesso, sulle forme plurali che le relazioni affettive assumono per conciliare l'amore con l'imprescindibile autonomia e libertà degli individui che lo animano e gli danno corpo.

Il riconoscimento delle unioni civili, delle unioni tra omosessuali, il compimento della vittoria del referendum sul divorzio con l'accorciamento dei tempi necessari ad ottenerlo, rappresentano conquiste civili da assicurare alle famiglie italiane, per rispettare la loro verità, e difendere l'inalienabile libertà individuale anche nel campo, fondamentale per la realizzazione personale e morale, delle scelte affettive.

Il Comitato di Radicali italiani, in questo clima di contrapposizione e di intolleranza, saluta come unico fatto positivo, che va in direzione contraria, il disegno di legge governativo che pone termine alla secolare e vergognosa discriminazione tra figli nati fuori e dentro il matrimonio.

Per la celebrazione della cosiddetta giornata della Famiglia è stata provocatoriamente scelta la data del 12 maggio, ricorrenza dell'anniversario della vittoria nel referendum sul divorzio. Per la stessa data, in cui ricorre anche il trentennale dell’assassinio di Giorgiana Masi, invita gli organi del movimento sono invitati ad organizzare un convegno che affronti le tematiche che riguardano la famiglia nella sua concreta realtà, nella sua evoluzione storica e nelle sue attuali diverse manifestazioni.

8 SENATORI

Il Comitato dei Radicali Italiani continua a denunciare il protrarsi, intollerabile, di quella lesione gravissima alla legalità e ai diritti civili e politici degli italiani costituita dall’arbitraria estromissione da Palazzo Madama degli 8 senatori regolarmente eletti in favore, invece, di altrettanti letteralmente nominati dalle Commissioni Elettorali Regionali.

Ritiene, infatti, che la Giunta per Elezioni, acquisita la relazione del senatore Manzione, abbia il dovere di accogliere la richiesta principale in essa contenuta e cioè quella tendente ad ottenere l’applicazione della lettera della legge elettorale trasmettendola al Presidente del Senato.

Il Comitato Nazionale ha inoltre discusso le relazioni che sono state presentate in tema di riforma della previdenza, riforma liberale dell'economia e del lavoro, di crisi della giustizia penale e della giustizia civile, le questioni riguardanti le unioni civili, la famiglia, il divorzio breve, l'eventualità di un appoggio tecnico al referendum elettorale a cui unire proposte di referendum radicali, le iniziative da prendere in materia di correttezza dell'informazione radiotelevisiva, della lotta alla diffusa e pervasiva illegalità che travolge la democrazia italiana ad ogni livello, le questioni della bioetica e del testamento biologico, i costi della politica, l'ambiente e la politica energetica: questioni e proposte che appartengono al patrimonio dell'impegno radicale e devono costituire parte essenziale dell'impegno del movimento e dei parlamentari radicali della Rosa nel pugno. Il Comitato intende valorizzare gli importanti contributi in materia di riforme e libertà (istituzionali, economiche) che giungono da partito e dalla società civile, e sostiene ed approva l’impegno di dare vita ad una sintesi di queste in un manifesto su “RIFORME E LIBERTA’”

:“possumus”


le Relazioni presentate alla Direzione, in vista del Comitato Straordinario

Relazione della Segretaria Rita Bernardini

Relazione della Tesoriera Elisabetta Zamparutti

Raccomandazione sul 'referendum europeo'

Raccomandazione sull'ambiente
(Boni)


Raccomandazione sull'ambiente
(De Pascalis)


i lavori della prima giornata (audiovideo)

i lavori della seconda giornata (audiovideo)

i lavori della terza giornata (audiovideo)


IN PRIMO PIANO







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